Chi l’avrebbe mai detto che il nemico numero uno degli scammer sarebbe stato una nonnina?
Ma non una qualsiasi: parliamo di Daisy, un’intelligenza artificiale creata da O2 per rispondere alle chiamate fraudolente in modo così realistico da far impazzire i truffatori. Il suo lavoro? Tenerli al telefono, chiacchierare del più e del meno e far perdere loro minuti preziosi che non potranno usare per truffare altre potenziali vittime.
Dietro il suo tono gentile e un po’ svagato, c’è una macchina da guerra digitale che dimostra come la tecnologia possa combattere la criminalità in modo davvero creativo.
Come funziona Daisy?
Daisy non è un bot qualunque, ma una combinazione di diversi modelli di intelligenza artificiale che funzionano in perfetta sinergia. Quando uno scammer chiama, Daisy ascolta, trascrive la loro voce in testo, genera una risposta naturale grazie a un modello linguistico avanzato (Advanced-LLM) e la trasforma in voce. Tutto questo in tempo reale con una latenza davvero impercettibile.
Il risultato è una conversazione fluida e totalmente credibile: Daisy è stata addestrata con i migliori contenuti dei scambaiter (quei fenomeni che si prendono gioco dei truffatori su YouTube) e perfezionata per sembrare una vera nonnina: paziente, un po’ lenta e apparentemente ingenua. Perfetta per far abboccare gli scammer.
Un esempio? (fonte: Forbes) In una chiamata registrata, Daisy ha raccontato per 40 minuti di suo nipote che vive in Nuova Zelanda, confondendo intenzionalmente date e numeri, fino a far abbandonare la conversazione al truffatore, che ha riagganciato stremato. Ogni minuto passato a parlare con Daisy è stato un minuto in meno che il criminale avrebbe potuto usare per raggirare una vittima reale.
Perché serve un AI come Daisy?
Il problema delle truffe telefoniche ha raggiunto dimensioni enormi. Secondo O2, il 67% dei britannici teme di essere bersaglio di frodi, e uno su cinque subisce tentativi di truffa ogni settimana. Le tattiche dei truffatori diventano sempre più sofisticate: chiamano fingendosi banche, enti governativi o aziende di servizi, cercando di carpire password, numeri di conto e altre informazioni sensibili. Un cocktail di tecniche di social engineering (pretending, phishing, vishing, shouder surfing) servite fresche a milioni di persone
Molti vorrebbero vendicarsi, ma chi ha il tempo di stare al telefono con un truffatore? È qui che entra in gioco Daisy. Non solo tiene impegnati i malintenzionati, ma li espone anche: le sue conversazioni sono un’arma educativa per mostrare al pubblico le tecniche più comuni usate dai criminali. Il nostro ruolo: segnalare e proteggere!
La tecnologia al servizio della sicurezza
Daisy non è solo una trovata simpatica: è un esempio concreto di come l’AI possa essere usata per risolvere problemi reali. Dietro la sua voce rassicurante e le storie sui nipotini, c’è un potente strumento di protezione che lavora senza sosta per rendere la vita più difficile ai truffatori.
Ma il messaggio di O2 è chiaro: Daisy è qui per trollare i truffatori al posto nostro, ma la vigilanza rimane fondamentale. Ogni volta che riceviamo una chiamata sospetta, è importante ricordare che dall’altra parte potrebbe non esserci chi pensiamo. In una realtà in cui i criminali utilizzano tecnologie sempre più sofisticate per ingannarci, è confortante sapere che un’AI come Daisy può ribaltare la situazione, una chiacchierata alla volta. Non dobbiamo, però, commettere l’errore di pensare che sia finita qui. Il ruolo di noi utenti/client/cittadini è quello di essere costantemente in allerta quando si tratta di messaggi, telefonate e e-mail sospette. Il social engineering inizia molto prima del mero attacco informatico, che sono solo il mezzo con cui gli hacker affondano il colpo!